Come aveva anticipato il sindaco Sabino Altobello, con l’approvazione del consuntivo, il Consiglio Comunale di Lavello ha approvato uno stanziamento di 200mila euro - derivanti da avanzi di gestione risultati dal rendiconto - per dare un po’ di ossigeno alle microimprese. 
La misura va ad affiancarsi alle altre previste a livello regionale o nazionale, per aiutare le attività messe pesantemente in difficoltà dalla pandemia, ma ha anche un precisa valenza sociale: ovvero, prevenire il ricorso a finanziamenti che potrebbero far finire i titolari nella morsa degli usurai. 
“Con l’approvazione del rendiconto - ci ha spiegato lo stesso primo cittadino lavellese - abbiamo realizzato un avanzo di amministrazione pari a 200mila euro, destinato all’istituzione di un fondo di sostegno alle microimprese locali: quindi, parliamo di artigiani, commercianti e professionisti. Di fatto, partite Iva. I dettagli per l’utilizzo del fondo saranno poi oggetto di una delibera di Giunta, ma verranno concordati con le associazioni di categoria. L’idea è di mettere in campo, con immediatezza, uno strumento contraddistinto da una estrema semplificazione per evitare che queste risorse non sortiscano l’effetto sperato”. 
Altobello ne aveva anticipato l’adozione nel corso di un incontro - alla presenza del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese - di presentazione di un libro su Pietro Sanua, impegnato in vita nella lotta contro la corruzione, l’usura e il racket delle estorsioni.
Durante la presentazione dello studio sul contesto nel quale, nel 1995, fu ucciso il sindacalista di origini lavellesi, Altobello aveva sottolineato la necessità “non solo di ascoltare le persone in difficoltà” ma anche di mettere in campo “misure immediate, e semplificate, di sostegno anche per far capire che ci siamo”. 
L’iniziativa arriva in un momento difficilissimo per le attività economiche, che possono trovare un po’ di sollievo attraverso un strumento concreto di sostegno. Ricordiamo anche che, proprio di recente, Lavello è stata una delle zone rosse disposte dal governatore lucano Vito Bardi.
“Al di là del decreto ristori del governo centrale - ha aggiunto il sindaco - il nostro è un provvedimento locale di natura complementare rispetto a quello dell’esecutivo ed è anche legato, in modo particolare, alle imprese che hanno avuto più disagi per le chiusure determinate in seguito all’istituzione di zone rosse da parte della Regione e che non rientrano in altre discipline. Naturalmente, riguarderà affitti, tributi piuttosto che un intervento una tantum. Ma ribadisco che, al momento, ancora non conosciamo quali saranno le modalità operative ma verranno decise al più presto”.

Gianfranco Aurilio

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