La carovana antiracket e antiusura del progetto Economie di Libertà, finanziato dal Programma Operativo Legalità - FESR/FSE 2014-2020, conclude le sue tappe in Calabria e lo fa con la sottoscrizione di due importanti protocolli d'intesa e con il rafforzamento della collaborazione con UeCoop.

Perché nella lotta al racket e all'usura "l'unione fa la forza" e, soprattutto, "dobbiamo favorire azioni - ha detto il Presidente della Fondazione Nazionale Antiusura Interesse Uomo onlus don Marcello Cozzi - che facciano prevalere la benevita, meglio se benevita organizzata".

La sottoscrizione dei protocolli d'intesa tra la Fondazione guidata da don Cozzi e la Procura e la Prefettura di Vibo Valentia è avvenuta nella tappa di Limbadi e in un luogo simbolo della lotta alla 'ndrangheta: la sede dell'Università della Ricerca della Memoria e dell'Impegno "Rossella Casini", bene confiscato e restituito alla comunità e alla cultura della conoscenza e dell'inclusione. "Si tratta di una struttura confiscata al clan Mancuso - ha spiegato il referente dei presìdi della legalità di Limbadi e Cetraro Giuseppe Borrello - e dal 2019 è gestita dall'Associazione San Benedetto Abate. La contro-narrazione di questo territorio deve passare attraverso le gestione di questi beni confiscati e il nostro obiettivo è coinvolgere gli operatori economici affinché comprendano che questi beni confiscati possano rappresentare un valore aggiunto per la comunità". I due protocolli rafforzano il patto di collaborazione tra le istituzioni e chi si occupa, nei territori, di prevenzione e contrasto dell'illegalità e accompagnamento delle vittime di racket e usura non solo verso la denuncia ma anche, successivamente, verso l'inserimento in una rete che fa della legalità e del consumo critico assi portanti. La firma è avvenuta alla presenza del Procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo e del Prefetto Roberta Lulli. Presenti all'incontro anche il vescovo della Diocesi di Vibo Valentia Monsignor Attilio Nostro, il sindaco di Limbadi Pantaleone Mercuri e il coordinatore di Libera Calabria don Ennio Stamile. In collegamento in video conferenza anche la dottoressa Valentina D'Urso, direttrice della segreteria tecnico-amministrativa dei Fondi Europei e dei programmi operativi nazionali presso l'ufficio per il coordinamento e la pianificazione delle forze di polizia del dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno. "E' importante essere presente - ha detto - per poter testimoniare di quanto l'amministrazione assieme a tutti gli altri livelli istituzionali siano impegnati nel supporto alle vittime di racket e di usura. Gli obiettivi principali sono favorire la creazione di reti di legalità, far emergere tali tipologie di reati e sperimentare sui territori modelli che favoriscano la promozione di economie legali".

La carovana si è poi spostata a Vibo Valentia, in un incontro organizzato con la collaborazione di UeCoop Calabria e Basilicata. Tra i presenti anche il presidente nazionale di UeCoop Gherardo Colombo, in collegamento da Milano, che aveva partecipato anche in occasione della tappa di Amantea. "In Calabria UeCoop ha una platea di almeno 300 imprenditori - ha spiegato la Presidente calabrese Marcella Infusino - e sappiamo tutti quanto sia difficile accedere al credito. Il cosiddetto rischio dell'imprenditore risulta, così, più accentuato anche per un sistema condizionato da situazioni illecite. Per questo è fondamentale fare rete. Partecipare alla carovana è importante per condividere i problemi e trovare insieme soluzioni".

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