Cosa vuol dire ‘’omertà’’? E che cosa significa ‘’essere liberi’’? E se io rubo una penna o rubo dieci euro, è la stessa cosa?   Sono solo alcune delle sollecitazioni e riflessioni regalate dalla penultima tappa della carovana antiracket e antiusura di Economie di Libertà, il progetto finanziato dal Programma Operativo Legalità- FESR/FSE 2014-2020.

Una tappa che ha visto protagonisti gli studenti dell’istituto comprensivo ‘’Castronuovo’’ di Sant’Arcangelo.  Nell’aula magna ragazze e ragazzi delle ultime due classi della scuola secondaria di primo grado, assieme alle classi di altri plessi collegate online, hanno partecipato attivamente alla discussione che ha snocciolato e approfondito i temi della legalità, dell’importanza di stare dalla parte giusta e di non voltarsi mai dall’altra parte. ‘’L’incontro di oggi si inserisce nel percorso di educazione alle legalità che il collegio dei docenti ha deliberato per tutti gli ordini di scuola e che coinvolge gli studenti da 3 ai 14 anni- ha spiegato la dirigente Michela Napolitano- E’ un percorso importante che oggi si arricchisce con l’incontro del progetto di Economie di Libertà e la Carovana antiracket e antiusura, per capire che anche dalle cose apparentemente banali si debba cominciare a comprendere il vero senso della legalità’’.

‘’Dobbiamo sensibilizzare e tenere alta l’asticella della legalità a cominciare dai ragazzi- ha detto il sindaco Salvatore La Grotta- L’iniziativa di oggi è, per quanto mi riguarda, l’attività più importante in tal senso portata avanti da un anno a questa parte, da quando sono sindaco’’.  Tra gli interventi, anche la toccante testimonianza di Ambrogio Lippolis, attualmente presidente della storica associazione antiracket FAI Falcone e Borsellino di Montescaglioso, e tra le persone che coraggiosamente, negli anni Novanta, denunciarono i tentativi di estorsione dei clan che si contendevano, in maniera sanguinaria, il territorio. ‘’E’ fondamentale parlare ai ragazzi- ha detto- perché è giusto che le nuove generazioni sappiano quello che è accaduto per evitare che sotto la cenere possa covare qualcosa che poi alimenti altro fuoco’’.

‘’L’incontro di oggi è molto importante perché ha dato a tutti noi la possibilità di ascoltare testimonianze dirette che fanno capire molto bene e in maniera molto chiara quanto sia importante denunciare- ha detto, salutando i ragazzi, il Capitano della Compagnia dei carabinieri di Senise Marco Di Iesu-  Ed è parimenti importante stare vicini e non lasciare da sole le persone che coraggiosamente denunciano’’.

‘’Parlare con i ragazzi è sempre bello- ha detto don Marcello Cozzi Presidente della Fondazione Nazionale Antiusura ‘’Interesse Uomo’’- e penso che gli argomenti trattati questa mattina siano stati affrontati con la loro innocenza ma anche con la capacità di andare in profondità rispetto a certe tematiche. I concetti di libertà e di omertà non sono così estranei e lontani dal loro vissuto quotidiano’’.

Prossimo appuntamento (nell’ultima tappa della Carovana) a Scanzano Jonico (Mt) il prossimo 1 dicembre.

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