Sono oltre 21 milioni di euro le risorse che il Comitato di solidarietà ha elargito nel corso del 2021 di cui, nello specifico, 19,6 milioni alle vittime di estorsioni e 1,8 milioni alle vittime di usura. Sono i dati significativi illustrati stamattina al Viminale nel corso della presentazione della Relazione annuale 2021 sull’attività del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Giovanna Cagliostro, a cui ha preso parte il ministro Lamorgese e i componenti del Comitato.

«Continuare ad operare perché emerga il sommerso, perché non è il ristoro economico il punto centrale, ma piuttosto far denunciare le vittime di estorsione e usura». Il messaggio è stato ribadito dal ministro Lamorgese che ha anche sottolineato, il lavoro di insieme fatto dalla struttura commissariale diretta dal prefetto Cagliostro e dal mondo dell’associazionismo e delle istituzioni coinvolte. Per questo, ha ribadito il ministro, è importante diffondere maggiormente sui territori la conoscenza degli strumenti messi a disposizione dallo Stato perché «gli imprenditori non si sentano mai soli». Degli oltre 21 milioni di euro, tra elargizioni e mutui, erogati a favore delle vittime del racket e dell’usura, nel 2021, dal Commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, la parte da leone l’ha fatta la Sicilia, seguita subito dopo dalla Campania e dalla Calabria. «È il risultato più tangibile tra le iniziative che lo Stato mette in campo per sostenere e aiutare coloro che denunciano il racket - ha detto il Commissario Giovanna Cagliostro -. Anche nel 2021 si è confermato il trend negativo degli ultimi anni con un calo delle domande di accesso al Fondo: poco più di 500 le istanze presentate. A fronte di ciò vengono erogate somme sempre più alte e indennizzi cospicui a riprova della attenzione che lo Stato riserva a chi ha il coraggio di scendere in campo e denunciare».

Massima l’attenzione al territorio e la collaborazione con le prefetture con le quali la struttura commissariale sta costruendo una nuova piattaforma informatica grazie alla quale sarà reso più efficiente e veloce l’istruttoria delle istanze. «Abbiamo lavorato – ha aggiunto il Commissario – in stretto contatto con le prefetture, gli istituti di formazione, ma anche con la società civile: le associazioni di categoria, in primis, e poi le scuole di formazione e l’Università. Questo per diffondere massimamente la conoscenza del fondo e sensibilizzare i cittadini alla cultura della legalità. In questo senso anche la campagna di informazione “ Chi sceglie trova lo Stato”, ideata con la presidenza del consiglio dei ministri dipartimento per l’Editoria e mandata in onda sulle tv nazionali». La portata innovativa ancora attuale della normativa è stata, poi, sottolineata anche dal presidente onorario del FAI antiracket Tano Grasso, a trent’anni dalla sua ideazione da parte di Giovanni Falcone. Uno strumento che è invidiato anche all’estero che funziona con rapidità ed efficienza, ha aggiunto il presidente Grasso. Un’altra caratteristica fondamentale e peculiare del meccanismo di ristoro sta nella tutela della vittima prima dell’azione della magistratura, un unicum in Europa, che ha proprio lo scopo di incentivare in maniera decisa gli imprenditori alla denuncia. Concludendo la presentazione della Relazione, trasmessa in diretta sui canali web del Viminale, il ministro Lamorgese ha sottolineato la presentazione di una nuova associazione in un territorio “complesso” come quello di Foggia. Istituzione di una sezione della DIA e le frequenti operazioni “alto impatto” in tutta la provincia vanno anche nella direzione di infondere una sempre maggior fiducia nei cittadini nell’appoggio dello Stato. 

 

 

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