I numeri dell’usura in Italia e in Basilicata e le iniziative di prevenzione e di contrasto al fenomeno sono stati presentati durante la seduta del Consiglio comunale straordinario che si è svolto nel Palazzo Municipale di Lavello.

Con il sindaco Sabino Altobello e assessori e consiglieri, don Marcello Cozzi Presidente della Fondazione Nazionale Antiusura ”Interesse Uomo” onlus.
Nel corso dell’assise si è svolta la presentazione del report 2021 della Fondazione.

Nel 2021 sono state 126 le richieste di aiuto per accedere al “Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura” previsto dall’art. 15 della Legge 108/96. In Basilicata le richieste sono state 83.

”Il legame tra Lavello e la Fondazione è molto forte e radicato – ha spiegato don Marcello Cozzi – e molto radicato è il legame con il sindaco Sabino Altobello, fin da quando era presidente della Provincia di Potenza.
L’amministrazione provinciale è tra i fondatori di ”Interesse Uomo” e noi, assieme ad Altobello, abbiamo scritto pagine importanti delle attività e del lavoro fatto anche in seguito. Sul fronte della prevenzione e del contrasto all’usura siamo chiamati a fare rete e agire insieme”.

I numeri relativi alle denunce sono bassi, quasi inesistenti. Quindi l’usura non esiste più? No. ”La relazione si intitolaIn attesa della pandemiache appare come una contraddizione ma non lo è- continua don Marcello- perchè parliamo di un’usura che verrà.
Le vere conseguenze devono ancora arrivare. Sono cambiate le modalità della pratica usuraia, si sono adeguate al punto tale che ci siamo trovati in alcune storie calabresi in cui organizzazioni criminali hanno prestato soldi come fossero finanziarie. Metodo che è esploso in questi due anni. Si tratta di un modus operandi preoccupante perchè in questi due anni abbiamo assistito solo alla sottoscrizione di questi patti, ma il ”raccolto” arriverà”.

Undici milioni di italiani sono a rischio povertà. Sei milioni di persone hanno dichiarato che, durante la seconda ondata della pandemia, nei primi mesi del 2021, nonostante la forte contrazione dei consumi e l’aumento della propensione al risparmio, per fronteggiare criticità nel bilancio familiare, hanno fatto ricorso ad aiuti economici pubblici o hanno ricevuto regali o prestiti in denaro da famigliari e amici o hanno messo in vendita beni di proprietà. In questo contesto il pericolo di inciampare nel terribile fenomeno dell’usura è ancora più grande.

Secondo l’Istat nel 2021 il 13,4% di italiani hanno problemi con le bollette; l’11,5% ha rinunciato a pagare le bollette. Tre milioni di persone hanno avuto problemi anche semplicemente ad acquistare generi alimentari. Dati allarmanti.

”Quando hai queste difficoltà, quando le banche non rispondono alle tue richieste, quando hai la necessità di portare il pane a casa a chi ti rivolgi? – si chiede don Cozzi – Questo non può che farci riflettere. Dal 2002 ad oggi abbiamo erogato prestazioni di garanzia per circa 6 milioni e mezzo di euro per un totale di 107 beneficiari. Quello che non riusciamo a calcolare quale è stato l’affare che abbiamo tolto agli usurai e alle associazioni criminali”.

”Il fenomeno non può che essere affrontato insieme – ha detto il sindaco Sabino Altobello -. Penso che da Lavello possa emergere un primo segnale importante. Da una parte c’è un profilo giudiziario di questo fenomeno che ha a che vedere con i reati e il nostro è un territorio, l’area nord della Basilicata, presenta elementi di vulnerabilità. Dall’altra parte c’è l’impatto sociale: è evidente che le attività della Fondazione è una leva aggiuntiva nelle politiche sociali di supporto. Questa materia un po’ l’abbiamo delegata da un punto di vista istituzionale. Dobbiamo condividere e compartecipare all’azione di contrasto all’usura”

”La tenuta sociale ed economica di una comunità dipende dalla capacità che abbiamo di recuperare chi rischia di annegare nell’usura” ha concluso don Marcello.

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